Murgia Materana Park

Per gli amanti della natura, dell’arte, della storia o anche per coloro che sono spinti da una semplice curiosità e dal fascino del paesaggio, è d’obbligo fare un’escursione o una semplice tappa sulla Murgia materana. Si tratta di un altopiano roccioso che si estende su una superficie di oltre 8000 ettari, che rientra dal 1990 nel Parco Regionale Naturale Storico ed Archeologico delle Chiese Rupestri del Materano, e dal 2007 tra i siti  Unesco. Questo vasto paesaggio è tra i più importanti siti archeologici d’Italia proprio perché mostra le tracce della presenza umana sin dai tempi antichi, oltre ai tanti cenobi, eremi e chiesette rupestri che testimoniano la presenza di comunità monastiche. Il Parco si estende a sud-est verso Montescaglioso, seguendo il corso del torrente Gravina che poi s’immette nel fiume Bradano. Questo torrente dà il nome al solco (la Gravina di Matera) profondo decine di metri dal fondo valle e con pareti piuttosto scoscese. La Gravina separa il paesaggio dei Sassi di Matera dall’altopiano murgico, offrendo uno scenario davvero di grande impatto visivo. La sua formazione risale a circa un milione di anni fa, con l'inizio dell'emersione dell'area ed il progressivo abbassamento del livello del mare. Lungo i fianchi della Gravina di Matera si osservano successioni rocciose di spessore differente disposte a strati orizzontali. Nelle rocce calcarenitiche, più agevolmente lavorabili, si sono sviluppati i  Sassi, i quali si interrompono verso il basso per la presenza di una roccia più dura: il calcare di Altamura. La Murgia è anche un territorio dove abbondano varie specie di piante ed animali. La flora del Parco comprende ben 923 specie, cioè circa un sesto dell’intera flora nazionale. Mentre la fauna è rappresentata da numerosi mammiferi, quali istrici, volpi, tassi, faine, nonché da rettili e volatili. Tra questi ultimi spicca il falco grillaio: un piccolo rapace che adora svernare in questi luoghi e che negli ultimi anni è stato scelto come simbolo del Parco. I visitatori possono godersi il paesaggio scegliendo varie soluzioni: si può scendere fin giù al torrente e all’occorrenza guadarlo tramite il ponticello in legno di recente costruzione, lo si può anche solo costeggiare, o ci si può avventurare per i sentieri che sono stati tracciati lungo le pareti del vallone e fermarsi a esplorare le grotte e le chiese che si incontrano lungo il percorso. Qualsiasi soluzione si voglia adottare, è molto importante indossare un abbigliamento comodo e soprattutto scarpe da trekking!